Pagnan 2019, Poggio Pagnan
Virtualmente mi sposto nel centro della Valbelluna, all’Azienda agricola Poggio Pagnan, per assaggiare un “resistente” da uve Souvignier Gris. Bella bottiglia, slanciata, vedo per la prima volta questa forma a metà strada tra una bordolese alta e una renana. La forma e la cera gialla sul tappo esprimono una forte personalità, oltre che una precisa scelta di posizionamento sul mercato.
Al calice, il vino ha un colore tenue e cristallino anticipa un aroma intenso floreale con ricordi di erba sfalciata. Liberando le molecole durante la rotazione arrivano aromi di frutta gialla matura e un accento di pietra focaia che arricchisce le sensazioni olfattive mantenendo una bella armonia e finezza.
L’assaggio è dinamico, sapido, con una bella sensazione carbonica che solo in fondo si ammorbidisce grazie anche alla malolattica svolta. Gli aromi retronasali sono giovani, freschi e agrumati. Bello vedere come in questo vino si trovi l’espressione di un territorio nuovo e della varietà Souvignier Gris. Le vigne sono coltivate su terreno franco-limoso. Ne risulta infatti un vino snello e di grande finezza. Il volume alcolico è del 12%. Si riconosce poi lo stile dell’enologo Nicola Biasi, dove eleganza ed equilibro sono protagoniste. Forse è presto per parlare di Terroir ma le premesse ci sono tutte. Di questo bianco mi piace l’energia che trasmette nella progressione. È ancora giovane ma ha tutte le potenzialità per evolvere alla grande. La sensazione minerale che resta sulla lingua crea dipendenza, attenzione a servirlo come aperitivo perchè se siete più di due è meglio averne una scorta. Come si suol dire, ne berresti a secchiate.
Azienda Agricola Poggio Pagnan, via Zottier 35, Mel (BL) – sito web