Gegenwind 2018, Lehengut
Giallo paglierino brillante. Profuma di frutta matura, penso alla banana e al melone, con belle note terziarie di idrocarburi. Alla cieca l’avrei scambiato per un Riesling in evoluzione.
L’assaggio è fresco d’acidità, minerale/salino. Il retronasale conferma quei sentori che ricordano la pietra focaia. Nella progressione arrivano ricordi di frutta fresca, mela golden e agrume, penso al mandarino. Si percepisce l’evoluzione e la trama muscolare di un corpo generoso. Discreto il calore portato dal 13% di volume alcolico che insieme alla sensazione morbida/glicerica del finale lo armonizza.
La varietà di uva utilizzata è il Souvignier Gris, un “resistente” che nel DNA ha due parenti importanti, il Gewurtztraminer e il Riesling.
Come territorio siamo in Alto Adige, a Castelbello-Ciardes, Val Venosta. I vigneti sono condotti in regime biologico e si trovano ai piedi del Monte Sole di Colsano, a circa 700 m/slm esposti a sud. Il suolo è prevalentemente costituito da materiali morenici, sabbie e pietrisco.
L’annata assaggiata è la 2018. La 2019 ha conquistato nel 2020 la medaglia d’oro ai Piwi International Award con 93 punti.
Di questo Gegenwind (vento contrario in italiano), apprezzo gli aromi di maturità, l’ampiezza generale e l’accento minerale.
A tavola ha ottime carte da giocare, da provare con una impepata di cozze per equiparare l’intensità aromatica. È anche un vino che si lascia degustare con lentezza, chiacchierando tra amici. Trasmette calma, probabilmente quella che si respira nella tenuta di Claudia e Thomas Plack. Sarei curioso di assaggiarlo nell’ultima annata e farne una comparazione.