Tre bicchieri che fanno storia
Complimenti a Nicola Biasi per questo nuovo riconoscimento del Gambero Rosso.
Nella guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso entra per la prima volta un vino Piwi. Un successo che premia il gran lavoro di Nicola e la sua cantina di Còredo con il Vin de la Neu 2020.
Un vino iconico che conquista per armonia ed espressività. Le uve di Johanniter e una vinificazione da grande bianco, con passaggio in barrique, sono solo alcuni dei dettagli che lo rendono unico.
Molti lo ricordano come il più costoso dei vini Piwi in commercio ma c’è tanto in quella bottiglia, soprattutto qualità, e la dimostrazione di poter essere tra i migliori.
Vin de la Neu cancella ogni pregiudizio sulle varietà Piwi e zittisce chi ancora li vorrebbe relegati ad una produzione di serie B. Raggiunge un traguardo storico che valorizza tutto il settore.
Scopriamo la sua identità:
VIN DE LA NEU 2020
La finezza
L’ANNATA L’inverno in Trentino è stato tra i più caldi mai osservati e con precipitazioni inferiori alla media. Particolarmente alte sono state le temperature di gennaio e febbraio, superiori di ben 3°C. La primavera è stata complessivamente più calda e meno piovosa, tuttavia con significative differenze nei singoli mesi. Marzo è stato più piovoso e con temperature nella norma. Aprile e maggio sono stati ben più caldi e con meno precipitazioni. Nel complesso l’estate ha visto le temperature alzarsi di poco rispetto alle precedenti, ma più precipitazioni, particolarmente concentrate nel mese di agosto. Proprio durante questo mese più fresco e con più piogge della media, le uve di Vin de la Neo sono andate incontro ad una maturazione lenta e non eccessiva che ha dato origine ha un vino elegante e vibrante grazie alla sua importante spalla acida.
LA VENDEMMIA Come consuetudine le uve del Vin de la Neu sono state raccolte in piccole cassette da 15 kg dopo un’attenta selezione dei grappoli in pianta. La mattina di mercoledì 14 Ottobre sono state raccolte le uve del vigneto storico, mentre nel pomeriggio la vendemmia si è concentrata sulla raccolta dei grappoli del vigneto più giovane impiantato nella primavera del 2017.
LA VINIFICAZIONE Dai due piccoli cru sono stati raccolti circa 1400 kg di Johanniter divisi in parti uguali. Le due parcelle sono state vinificate separatamente e dopo la chiarifica statica in vasche di cemento non vetrificate hanno iniziato la fermentazione in barriques di rovere francese. Il mosto proveniente dal vigneto più vecchio è stato travasato in due barriques nuove, mentre quello del vigneto giovane in due barriques di secondo passaggio, già utilizzate per la prima volta per il Vin de la Neu 2019. La fermentazione alcolica è durata 21 giorni per entrambi i vini che partivano da un tenore zuccherino pressoché identico. Dopo un energico battonage i due vini, sempre separatamente, sono tornati in cemento per svolgere la fermentazione malolattica. Dopo circa due settimane, ad acido malico esaurito, i due sono stati riposti nuovamente nel legno per iniziare il loro affinamento.
L’AFFINAMENTO Per il Vin de la Neu l’affinamento è un momento fondamentale per raggiungere, grazie all’importante lavoro sui lieviti e alla microossigenazione, l’eleganza e la complessità desiderata. Per l’annata 2020 il batonnage è stato effettuato 3 volte a settimana fino ad inizio primavera. Ad aprile il vino proveniente dal vigneto storico e quello dal vigneto più giovane sono stati uniti per poi trascorrere gli ultimi 6 mesi di affinamento già assemblati. A Ottobre 2021 il vino dopo essere stato chiarificato e filtrato è andato in bottiglia per iniziare il suo affinamento in vetro fino a Febbraio 2023.
Di questa annata sono state prodotte 957 bottiglie e 30 magnum.LE NOTE DI DEGUSTAZIONE Estremamente affascinante. Mostra note miste floreali e fruttate che ricordano i fiori di magnolia, le gardenie, le ortensie, i fiori di camomilla, le pesche bianche, le mandorle tritate ed i petali di rosa. C’è di più nelle sfumature di timo e pepe bianco che descrivono il profilo secondario. È dolce nell’anima principale, forse il più dolce al naso di sempre. Corpo pieno, struttura sapida decisamente lineare e mordente ed un finale succoso e spavaldo che fa della precisione d’esecuzione e della lunghezza dell’aftertasting la sua arma principale. Bevi ora o lascia invecchiare.
Mentre scrivo mi arriva la news che il Vin de la Neu 2020 è stato giudicato come uno dei 10 Migliori vini d’Italia di Bibenda 2023. Un’altra certificazione che sono certo metterà l’acquolina in bocca a più di un piwilover.
“Vin de la Neu 2020 è disponibile in prevendita con consegna a marzo 2023”
Se il Vin de la Neu è irraggiungibile per le vostre tasche consiglio di assaggiare uno dei tanti vini del gruppo Resistenti Nicola Biasi. La sua direzione enologica è trasversale e riesce a donare eleganza e finezza ad ognuno esaltando i diversi terroir di provenienza. Lo stile Biasi è sempre riconoscibile.
Le aziende “Resistenti” sono:
Albafiorita – Friuli Venezia Giulia, Latisana (UD)
Ca’ da Roman – Veneto, Romano d’Ezzelino (VI)
Colle Regina – Veneto, Farra di Soligo (TV)
Della casa – Friuli Venezia Giulia, Cormons (GO)
Poggio Pagnan – Veneto, Mel (BL)
Vin de la Neu – Trentino, Coredo (TN)
Vigneti Vinessa – San Zeno di Montagna (VR)
Villa di Modolo – Belluno (BL)
Per maggiori informazioni:
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