Il Roccolo dei Gelsi 2019, Tenuta Castello di Grumello
Per l’assaggio di questo vino ci spostiamo in Valcalepio, una zona collinare situata tra Bergamo e il lago d’Iseo, conosciuta anche come Denominazione di vini prodotti da varietà internazionali quali Cabernet sauvignon, Merlot, Pinot blanc, Chardonnay… Bronner e Johanniter. Le ultime due non sono ancora nella DOC ma sarebbe bello vederle presenti nel prossimo futuro. Nel frattempo abbiamo la possibilità di sentire come si esprimono questi due vitigni ‘resistenti’ di origine tedesca nel vino “Il Roccolo dei Gelsi”, Bergamasca IGT.
A produrlo è la Tenuta Castello di Grumello, la cui storia, iniziata nel medioevo, ha visto il susseguirsi di diverse nobili casate e vissuto un passaggio importante per la viticoltura della zona. Fu proprio il Principe Gonzaga del Carretto, nella seconda metà del 1800, ad importare dalla Francia alcune barbatelle di Cabernet sauvignon.
Ora come allora, la Tenuta Castello di Grumello è attenta all’innovazione e da ormai 10 anni ha introdotto le varietà resistenti Bronner e Johanniter. I vigneti si trovano a 200m di altitudine con esposizione a est, sono coltivati su terreni di marna argillo-calcarea in una zona dalle forti escursioni termiche.
Da questa base nasce Il Roccolo dei Gelsi la cui vinificazione prevede una pressatura soffice delle uve e una fermentazione a temperatura controllata con lieviti autoctoni in acciaio ed una fermentazione malolattica parzialmente eseguita. Il vino affina poi sulle fecce fini per 9 mesi prima dell’imbottigliamento.
Quello che mi arriva nel calice è un vino dal colore tenue con riflessi verdognoli. I profumi che ne escono sono fini. Penso al floreale di bosso e all’agrumato, mi suscita ricordi di confetto alla mandorla.
L’assaggio ha una bella spinta acida e un ritorno aromatico di mela croccante, penso allo Johanniter. Non mancano richiami vegetali di prati primaverili ed erbe aromatiche insieme a sentori agrumati di cedro. Ha una buona struttura generale in cui domina la freschezza e la verticalità. Ritrovo la muscolatura del Bronner e il suo apporto aromatico. Mi piace per come l’apparente facilità di beva in ingresso si trasformi in complessità gustativa. Passa dalle sensazioni minerali saline a quelle polpose di frutta bianca che si protraggono a lungo con finezza. Il volume alcolico è del 12,5%, lascia ampio spazio per goderselo senza soccombere alle morbidezze alcoliche.
Risulta pronto a sfidare ogni grassezza e untuosità culinaria. L’aperitivo è ovviamente consigliato ma come un flash ho pensato a qualcosa di estremo tipo l’anguilla in umido (purtroppo all’Esselunga non l’ho trovata :-). L’ho apprezzato in abbinamento con degli gnocchi di patate con fontina.
Il Roccolo dei Gelsi è un ottimo vino Piwi con un buon rapporto qualità-prezzo. Merita la menzione speciale ed una buona scorta in cantina.