La Balerina 2021, Cà de Andol
La Balerina si avvicina danzando e ricordandoci che siamo solo ospiti. Ha le dimensioni di un passero e una lunga coda che spesso agita in un movimento ritmico. Sia il maschio che la femmina hanno colori che vanno dal nero al bianco.
Vive in quasi tutti i continenti ed è solita nidificare in anfratti naturali (ripe e scarpate) o sotto i tetti dei fabbricati.
Il nido è a forma di coppa!◀︎☺︎▶︎switch…la coppa è il contenitore di un vino bianco fermo da uve di Bronner coltivate in Valbelluna in regime biologico.
Alla vista La Balerina si è tinta di un luminoso giallino dai riflessi verdognoli. Sul mio calice si è depositato qualche residuo, presumo dei tartrati, l’avevo in frigorifero e l’ho tirata fuori molto fredda.
I profumi sono estivi, solari, di frutta gialla, mela, pesca, fieno, burro. In bocca assume toni più verticali, con acidità, lieve astringenza e una salinità minerale importante. Nel retronasale trovo un frutto di mela gialla insieme a note di salvia.
Ha corpo e un volume alcolico contenuto al 12,5% che permette una facile degustazione. Nel complesso è abbastanza equilibrato e piacevole. In chiusura rilevo una nota amarotica di mandorla insieme a sfumature fruttate. Forse c’è qualcosa di ossidativo ma non disturba.
Discreta anche la persistenza aromatica. È un vino che chiede la tavola, una tovaglia e qualche pietanza sopra. La sapidità che lo caratterizza si associa bene a tutte le portate con tendenza dolce, ho iniziato con del pane insieme a prosciutto crudo di San Daniele…
Cà de Andol ha sede a Valdobbiadene e produce anche un Prosecco fermentato in bottiglia.
Con l’alzarsi della temperatura si possono percepire i sentori varietali tipici che vanno verso i frutti tropicali e quella tessitura fitta, e mi verrebbe da dire ‘unica’, che il Bronner conferisce ai vini.
Nota personale: aggiungo dei sentori caramellati, ossidativi, amarognoli, che ho trovato in un altro bronner prodotto in Valbelluna. Non fateci caso, cose mie…