Vin de la Neu 2021, Nicola Biasi
Tra i vini “resistenti” il Vin de la Neu è certamente il più iconico, ogni annata viene accolta con grande interesse da specialisti e appassionati. Prima di parlare della degustazione e a beneficio di chi non conoscesse questo vino ecco alcune informazioni di base: il terroir è quello della Val di Non a Coredo, con i suoi terreni ricchi di dolomia, un tipo di roccia calcarea (dolomite) che regala ai vini finezza nei profumi. La varietà utilizzata è lo Johanniter, un incrocio resistente alle malattie fungine tra il nobile Riesling e il Freiburg 589-54 (portatore delle resistenze). Il vigneto è allevato ad alberello a quasi 1000m/slm. A seguire ogni fase del Vin de la Neu è il titolare ed enologo Nicola Biasi. Vin de la Neu con l’annata 2020 ha conquistato i tre bicchieri nella Guida del Gambero Rosso 2023 e si è classificato tra i 10 Migliori vini d’Italia di Bibenda 2023.
L’annata 2021 si presenta con un caratteristico colore da vino bianco di montagna, cioè un paglierino tenue con luminosa tonalità verdina che al naso si traduce in profumi d’altitudine, di fiori ed erbe officinali. È solo l’inizio perchè facendolo ruotare ed aprire regala note agrumate di lime ed un orizzonte sfumato che ricorda il genitore nobile (Riesling), dire idrocarburi sarebbe stato troppo.
Vin de la Neu come vinificazione vede una pressatura soffice e un fermentazione in barrique di rovere francese di 1° e 2° passaggio. Svolge la malolattica in vasche di cemento e torna in affinamento nelle barrique per 10 mesi per poi essere imbottigliato e riposare altri 16 mesi in bottiglia prima d’essere commercializzato.
L’assaggio è fresco, generoso, trasmettere una trama equiibrata fatta di sapidità, corporatura e avvolgenza. Gli aromi si allungano nel retronasale confermandosi sulla vena agrumata ed offrendo altri sentori che virano verso delicatezze biscottate con ricordi di miele e vaniglia. Ha una grande piacevolezza data sia dall’acidità che dalla lunghezza aromatica che accompagna il sorso dall’inizio alla fine. L’acidità e la salinità sono bilanciate da sensazioni setose che progressivamente diventano cremose al palato anche grazie al 13% di volume alcolico.
Vin de la Neu 2021 è un vino decisamente “bello” oltre che buono, l’eleganza lo caratterizza, in questa annata forse più che in altre. Se dovessi darne una definizione unica direi che è un vino per innamorarsi del vino. Non mi stupirebbe vederlo conquistare il podio nei concorsi più rinomati.
Ne voglio ricordare la freschezza, la complessità e la lunghezza aromatica sotto il suo vestito così elegante.
In chiusura e nella persistenza ritrovo l’agrumato, la mela e una sensazione di appagamento generale, gran vino. Come se delle frecce mi indicassero verticalità, larghezza e profondità. Forse ho capito cosa significa ‘tridimensionale’ nel vino.
Richiede in abbinamento qualcosa di altrettanto figo. Nel mio immaginario metterei le Cannocchie e le Capesante nostrane di Caorle. A Milano l’ho degustato “nature”…