Il vino per il dottore …e il nostro
Da neo enotecario, in questi giorni pre-natalizi, sono stato sorpreso nel sentirmi rivolgere più volte la seguente richiesta: “devo fare un regalo a un dottore, cosa mi consiglia?”.
Quella dei dottori è probabilmente l’ultima categoria rimasta a meritare un regalo di questo tipo. Di fronte a chi ci aiuta a superare una malattia mostriamo una riconoscenza assoluta che spesso si rinnova di anno in anno.
Una volta per Natale si facevano regali a tutti. Io che da quasi trent’anni ho una P.iva li facevo ai clienti, al commercialista, al vicino, al portinaio ecc.; poi gli anni si sono fatti sempre più duri e nell’ultimo decennio sono diventati un lusso impraticabile.
I dottori hanno però conservato la possibilità di ricevere una bella bottiglia (meritatissima).
E quale vino risulta essere il regalo perfetto per un medico?
Un vino da vitigni resistenti alle malattie ovviamente.
È stato bello proporli, raccontare cosa sono e chi li produce ha convinto con facilità il cliente. Ad ogni confezione ho poi aggiunto quel piccolo decalogo che ho redatto per spiegarli, e che sono certo verrà apprezzato dal ricevente.
Anche se non siete tra quei dottori il mio augurio è che possiate avere un PIWI in tavola per festeggiare il Natale con i vostri cari.
Fortunatamente tanti altri clienti hanno comprato vini PIWI per la famiglia e gli amici e potreste avere la fortuna di essere tra questi. Il mio consiglio è di non rischiare di trovarsi in tavola vini mediocri, comprate e regalate vini PIWI, dietro quelle bottiglie c’è un piccolo mondo in crescita, fatto da viticoltori ed enotecari coraggiosi, onesti e sensibili alle questioni ambientali.
Dopo gli auguri passiamo alla sostanza. Sono curioso di sapere quali bottiglie metterete in tavola voi lettori. Chi vuole può mandarmi un’immagine a questa mail con il suo nome, e sarà un piacere pubblicarla in questo post di vini natalizi.
Di seguito quelli che ho scelto io:
Roverso 2021, Terraprava. Vino frizzante, rifermentato col fondo da uve di Souvignier Gris e Chardonnay. Sarà il vino che inaugurerà la giornata Natalizia, da sorseggiare mentre si cucina e da offrire agli amici che faranno l’improvvisata.
Laisé extra brut, Terre di Cerealto. Metodo classico. Una parte fermenta in botte; affina sui lieviti per 24 mesi. Da uve Bronner. Sarà per il brindisi ufficiale e come aperitivo.
Baby Renitens 2022, Resistenti Nicola Biasi. Questo è il vino bianco “sorpresa”, nel senso che devo ancora assaggiarlo e voglio farlo in questa occasione, amo assaggiare nuovi vini. Il Baby Renitens è una cuvée dei vini prodotti dai partecipanti alla rete di imprese seguite da Nicola Biasi. Verrà abbinato ad un primo piatto (cannelloni di magro).
Gandfels 2019, Thomas Niedermayr. Rosso da uve di Cabernet resistenti, affina un anno in botti neutre. Voglio riassaggiare questo vino a distanza di qualche anno dall’ultima volta. Con i vini di Thomas vado sul sicuro nell’abbinamento con il secondo piatto, arrosto di vitello e polenta.
Ratio 2022, Ceste. È un vino bianco semi secco da uve Bronner e Johanniter. Accompagnerà il panettone e il pandoro.
Theia 2022, Nove Lune. Questo è un passito da uve Helios, Solaris e Bronner. Per il fine pranzo, lo adoro da solo o con formaggi stagionati ma per l’occasione potrà essere accompagnato da qualche dolcezza natalizia, frutta secca e altre cose che saranno in tavola.
Grappa di Solaris, Sartori Organic Farm. Distillata da Casimiro di Bernardino Poli. Dopo il caffè e prima di accasciarmi sul divano.
E voi?
Roberto Crescimbeni, Lombardia: “Noi il Natale lo cominciamo così…”
Silvia Fagherazzi, Veneto. Vino Lastramor, AVA Consorzio Viticoltori Alpago.
Buon Natale!