Solivo brut, AVA
“Per quella macchia aspra, a solivo, folta di stipe, fa venir filari di verde vite o di canuto olivo!”
(Giovanni Pascoli, Primi Poemetti)
Il nome di questo spumante riprende un termine ormai dimenticato che sta a significare l’esposizione al sole, è anche un riferimento alla varietà di vite utilizzata, cioè il Solaris. Vitigno resistente “PIWI”, incrocio interspecifico tedesco che trova nelle zone con forti escursioni termiche la migliore collocazione ed espressività.
I soci della Società Agricola AVA lo coltivano in diverse località della conca d’Alpago, tra i 600 e i 1000 m d’altitudine. Ne fanno un bianco fermo e questo Spumante con la S maiuscola.
Alla vista è cristallino, con una numerosa presenza di bollicine che rimangono a lungo con le loro catenelle nel calice. È un metodo Charmat lungo.
I profumi che salgono dal calice e arrivano al naso mi ricordano i fiori bianchi, il sambuco e una mela appena colta.
L’assaggio regala una piacevole freschezza e un ritorno aromatico di mela croccante. Il leggero residuo zuccherino lo rende amabile senza andare ad intaccare la sua natura montana e verticale. Le sensazioni minerali-carboniche lo accompagnano fino alla fine, è lì che si aggiungono gustosi ricordi aromatici di pasticceria, penso all’amaretto.
È un ottimo spumante che offre complessità e lunghezza. La sua persistenza e potenza aromatica lo rende adatto a superare l’aperitivo e rimanere in tavola ad accompagnare preparazioni importanti. Vedrei sposarsi felicemente il sole di montagna con i frutti del mare, cozze e vongole in primis.
La ricorrenza è vicinissima, questo Solivo è consigliato per allietare la serata di ogni innamorato.
Buon San Valentino!