Khorus e Kanthus, l’evoluzione del Merlot

L’ultimo giorno della ‘merla’ mi ha ricordato il Merlot e fatto venire la voglia di raccontare qualcosa sui suoi ‘figli’ resistenti alle malattie fungine. Si parla poco dei vini rossi PIWI, anche perchè fino a qualche anno fa era difficile assaggiarne di veramente buoni, spesso avevano note verdi dominanti e sentori ‘selvatici’. Mentre le varietà a bacca nera uscite da Udine offrono vini con caratteristiche decisamente più amabili, merito anche dei loro genitori nobili che dominano le produzioni a livello globale, ovvero Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot noir.
In questo post il focus riguarda i Merlot Khorus e Kanthus, figli dell’incrocio di Merlot con Kozma 20-3, ibrido ungherese portatore delle resistenze.

Queste varietà, incrociate nel 2002 all’Università di Udine e iscritte al Registro Nazionale nel 2015 vengono oggi commercializzate dai Vivai Cooperativi di Rauscedo. Hanno caratteri di resistenza a Peronospora, Oidio e al freddo fino a -20°C.
La coltivazione è autorizzata in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, e Lazio. Nelle Marche solo il Khorus e in Abruzzo il Kanthus.

Le caratteristiche aromatiche che offrono queste uve si prestano a diverse e interessanti interpretazioni in cantina.

Merlot Khorus

Infografica VCR Vivai Cooperativi Rauscedo

In commercio ci sono circa 25 vini che contengono Merlot Khorus, tutti provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tra questi 13 lo sono in purezza.

Dal Veneto:

Merlot Khorus, Ca’ Peruzzetto. Ponte di Piave (TV)

Merlot Khorus, Da Pieri. Cinto Caomaggiore (VE)

Merlot Khorus, Marusia. Villorba (TV)

Black Lava, Monteforte. Monteforte d’Alpone (VR)

Cigno nero, Parco del Venda. Vò (PD)

Mybrid rosso, Savian. Annone Veneto (VE)

Merlot Khorus, Tenuta Gambalonga. Cinto Euganeo (PD)

Merlot Khorus, Via Regia (rosato frizzante). Preganziol (TV)

Dal Friuli Venezia Giulia:

Rubus Baca, La Fornase. Meduna di Livenza (TV)

La fornace, Muzzin Cristina. Bannia di Fiume (PN)

Arsia, Trezero (rosato). Valvasone (PN)

Olympus, Trezero. Valvasone (PN)

Sanvilla rosso, Cantine Rigonat. Ruda (UD)

Merlot Kanthus

Infografica VCR Vivai Cooperativi Rauscedo

Per quanto riguarda il Merlot Kanthus i numeri sono inferiori, sono solo 13 vini in commercio che lo contengono, di cui 4 in purezza provenienti dal Veneto.

Kanthus, Corte Zecchina. Piove di Sacco (PD)

Flamingo, Da Schio (rosato frizzante). Arcugnano (VI)

Dama Selvaggia, Il Brolo. Teolo (PD)

Kanthus, Muraro ‘952. Longare (VI)

Caliere rosso, Terre di Ger (kanthus e khorus). Pravisdomini (PN)

C’è infine il Caliere rosso di Terre di Ger che contiene sia Merlot Kanthus che Merlot Khorus.

Ho avuto la possibilità di assaggiare molti di questi vini e posso dire che sono assolutamente equiparabili qualitativamente ad altri rossi da varietà tradizionali. La cosa interessante è vedere come esprimono personalità nuove mantenendo però alcune caratteristiche aromatiche e tattili tipiche del genitore nobile. In particolare posso segnalare la bella fragranza fruttata dell’Olympus di Trezero (M. Khorus – vincitore 2023 nella categoria rossi alla rassegna Piwi della FEM) e quella della Dama Selvaggia de Il Brolo (M. Kanthus) o la potenza del Cigno nero di Parco del Venda (M.Khorus – affinato in vasche di cemento e vincitore 2024 nella categoria rossi alla rassegna Piwi della FEM). Tra quelli che fanno legno segnalo il Khorus di Ca’ Peruzzetto (9 mesi di barrique) e il Caliere di Terre di Ger che matura per il 20% in barrique.

L’inverno è il momento migliore per degustare questi rossi da Merlot resistenti, magari accompagnati da una buona zuppa o uno stufato con polenta. Provateli o regalateli senza timore, i vini rossi PIWI sono buoni!

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